Chi è lo Spirito Santo?

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1 • Lo Spirito Santo… questo sconosciuto

Lo Spirito Santo è veramente un mistero

…cos’è? Chi è?

…è un’energia? (tipo il Kaioken di Goku?)

…è un potere? (come quando Monkey D. Rufy usa l’Ambizione del Re conquistatore?)

…c’è chi dice che sia Qualcuno e non qualcosa

spirito santo arti figurative

Intendiamoci: forse c’è qualche teologo che ci potrebbe spiegare che lo Spirito Santo è «una delle tre ipostasi della Trinità», che saprebbe chiarire se il Suddetto sia «co-sustanziale al Padre», se «procede anche dal Figlio» o no…

…ma se chiedessimo al parrocchiano medio (quello dell’«alleluja delle lampadine» e di «schiaccia sette» in oratorio) di dirci qualcosa “a piacere” sullo Spirito Santo, probabilmente non saprebbe da dove cominciare.

Non a caso, Josemaría Escrivá diceva che lo Spirito Santo è «il grande sconosciuto» (JOSEMARÍA ESCRIVÁ, È Gesù che passa : omelie, Milano, Ares 2009, n.127-138) e Louis Bouyer lo chiamava «il Dio Sconosciuto» (LOUIS BOUYER, Il Consolatore, Edizioni paoline, Roma 1983, p.11)…

…e prima di loro Tommaso d’Aquino constatava che c’è una vera e propria povertà di vocaboli («vocabulorum inopiam», cfr. Summa Theologiae, 1a, q. 37, art. 1) per parlare di Lui…

…ma cosa sappiamo su questo Sconosciuto?

Proviamo a raccapezzarci…

2 • Energie positive, «good vibes» e polvere di fata!

Non nego che, quando ero più piccolo, la prima cosa che mi veniva in mente quando pensavo allo Spirito Santo era qualcosa di simile all’aura di Dragonball.

O al chakra di Naruto.

Ora.

Passi che un ragazzino nerd e con le idee confuse non sappia un tubo di pneumatologia (*)…

(*) (per quanto strano sia il nome, si chiama così quella branca della teologia che si occupa dello Spirito Santo; da πνεῦμα, pneuma = «spirito» e λόγος, logos = «discorso, studio»)

…però molto spesso mi è capitato di parlare con cristiani adulti e cresimati, che mi sono sembrati molto più disorientati di me quando da adolescente abbandonai l’oratorio…

Non so… sarà anche una certa moda per cose orientaleggianti o New Age:

spirito santo new age

3 • Lo Spirito Santo nelle Scritture

3.1 • Nell’Antico Testamento

Nell’Antico Testamento la parola ebraica per dire «Spirito» è ruah (רוח), traducibile con «brezza, vento, soffio, respiro». Con questa parola non si intende solo una “forza naturale”, ma un soffio che viene dal Creatore.

Ad esempio:

La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito (רוח, ruah) di Dio aleggiava sulle acque.
(Gn 1,2)

Se egli pensasse solo a sé stesso
e a sé ritraesse il suo spirito (רוח, ruah) e il suo soffio,
ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
(Gb 34,14-15)

Mandi il tuo spirito (רוח, ruah), sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
(Sal 104,30)

spirito santo antico testamento

Stando sempre all’Antico Testamento, lo Spirito permette ad alcuni uomini di comprendere il piano di Dio.

Avete presente quando nel Credo diciamo (pappagallescamente?) tutti in coro: «[…] e ha parlato per mezzo dei Profeti»?

Significa che lo Spirito Santo ha suscitato nel cuore di alcuni uomini una particolare sensibilità nell’udire la voce di Dio, nel seguire le Sue vie, nel saper trasmettere al popolo la Sua parola:

lo spirito (רוח, ruah) di Dio irruppe su [Samuele] e si mise a fare il profeta in mezzo a loro.
(1Sam 10,10)

Lo spirito (רוח, ruah) del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri […]
(Is 61,1)

Mentre io sono pieno di forza,
dello spirito (רוח, ruah) del Signore,
di giustizia e di coraggio,
per annunciare a Giacobbe le sue colpe,
a Israele il suo peccato.
(1Sam 10,10)

Sebbene a noi “emancipati moderni” il fenomeno del profetismo possa suscitare un sorriso compassionevole, gli ebrei – e i cristiani dopo di loro – hanno sempre trattato la questione con la massima serietà…

spirito santo profeti

3.2 • Nel Nuovo Testamento

Nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli (che, per chi non lo sa, sono “il sequel” del Vangelo di Luca) lo Spirito Santo (in greco Πνεῦμα τὸ Ἅγιον, «Pneuma to aghion») è nominato più di 70 volte (senza contare gli altri testi del Nuovo Testamento, con i quali si tocca il centinaio).

Cito solo 2-3 passi a mo’ di esempio:

  • Nel discorso di addio che precede l’ultima cena, Gesù dice che lo Spirito Santo è «il Consolatore» (dal greco Παράκλητος, Parácletos; cfr. Gv 15,26), che sarà sempre con gli Apostoli (cfr. Gv 14,16) e li guiderà alla verità tutta intera (cfr. Gv 16,13).
  • Lo Spirito Santo discende sugli Apostoli il giorno di Pentecoste (cfr. At 2,1-4), su Pietro prima che prenda la parola (cfr. At 4,8), sui pagani che ascoltano la predicazione di Pietro (cfr. At 10,44-47).
  • Lo Spirito invia Saulo e Barnaba a predicare il Vangelo in terre nuove (cfr. At 13,2-4)

Come si può notare, andando a recuperare i varî brani che ho citato…

[…] non si tratta più soltanto di una forza impersonale, come lasciava pensare l’Antico Testamento. Gesù Cristo lo presenta come un altro intercessore e lo mette sullo stesso piano di sé medesimo, la cui personalità è indiscutibile.

(JEAN DANIELOU, Dio e noi, Rizzoli, Milano 2009, dal capitolo IV «Il Dio di Gesù Cristo»)

Sia durante la predicazione di Gesù, sia durante l’espansione della Chiesa nascente, lo Spirito Santo è presente, opera, ispira, invia, suscita, genera, stimola…

spirito santo atti degli apostoli

4 • Non «qualcosa»… ma «Qualcuno»

Man mano che provavo a raccapezzarmi nello scrivere questa paginetta, mi si è schiarito un pensiero: nell’avvicinarsi allo Spirito Santo bisogna fare passetti molto piccoli, con profonda venerazione, e senza la pretesa di razionalizzarlo.

Un famoso teologo diceva che l’indagine sullo Spirito Santo non deve partire dalle speculazioni che ci arrovellano la testa (ché sennò ognuno se la canta e se la suona), ma dalla testimonianza che lo Spirito Santo dà di sé stesso nella Bibbia e nella Tradizione (cfr. WALTER KASPER, Il Dio di Gesù Cristo, Brescia 1984, p. 300).

Proprio da questa auto-testimonianza emerge un aspetto che spesso viene trascurato: in tutti i passi del Nuovo Testamento in cui è menzionato, si trova una forte allusione alla «personalità» dello Spirito Santo.

In che senso «personalità»?

Nel senso che lo Spirito Santo non è qualcosa. È Qualcuno. Una Persona divina, distinta dal Padre e dal Figlio.

A Lui vengono attribuite moltissime azioni personali… è soggetto di verbi come «abitare», «distinguere» e «volere» (1Cor 3,16; Rm 8,11.16; Gal 5,17); di Lui si dice ad esempio:

  • che dimora nei discepoli (Gv 14,17);
  • che riceve ciò che è di Gesù (Gv 16,14);
  • che ode (Gv 16,13);
  • che insegna (Gv 14,26);
  • che annunzia (Gv 16,13);
  • che glorifica Gesù (Gv 16,14);
  • che rende testimonianza (Gv 15,26);
  • che convince (Gv 16,8);
  • che intercede per noi davanti a Dio (Rm 8,26);
  • che distribuisce i carismi come vuole (1 Cor 12,11);
  • che parla negli scritti dell’Antico Testamento (Eb 3,7; 1Pt 1,11; 2Pt 1,21);
  • che guida i primi cristiani: ad esempio, suggerisce a Filippo di avvicinarsi all’eunuco (At 8,29), a Pietro di andare a casa di Cornelio (At 10,19-20), etc…
spirito santo evangelizzazione

Lo Spirito Santo è presente nella storia della Chiesa ed agisce concretamente.

Però, come accennavo sopra, nell’«unire i puntini» per tracciarne un profilo, bisogna fare attenzione…

Penso che sia assai utile ricordare ciò che diceva, in punta di piedi, molto umilmente, il cardinal Ratzinger:

Ovviamente queste affermazioni non possono mai essere altro che dei tentativi di approccio alla realtà divina. Noi possiamo conoscere, infatti, lo Spirito soltanto negli effetti che egli produce. Coerentemente la Scrittura non ci descrive mai lo Spirito Santo per quello che in sé stesso è, ma parla soltanto del modo in cui viene a noi e di come si distingue da tutti gli altri spiriti.

(JOSEPH RATZINGER, Il Dio di Gesù Cristo, Queriniana, Brescia 2012, p. 123)

Conclusione

Il 5 luglio del 1968 Ignazio IV Hazim (1921-2012), patriarca greco-ortodosso di Antiochia, disse queste parole:

[Lo Spirito Santo] è la novità che opera nel mondo, è la presenza di Dio con noi e si “unisce al nostro spirito”.
Senza lo Spirito, Dio è lontano, Cristo resta nel passato, l’evangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità dominio, la missione propaganda, il culto una semplice evocazione e l’agire umano una morale da schiavi.
Ma in Lui, e in una sinergia indissociabile, il cosmo si solleva e geme nelle doglie del Regno e l’uomo lotta contro la carne, Cristo risorto è vicino a noi, l’evangelo diventa potenza di vita, la Chiesa segno della comunione trinitaria, l’autorità servizio liberante, la missione una Pentecoste, la liturgia è memoria e anticipazione e l’agire umano è divinizzato.

(IGNAZIO IV HAZIM, dal suo intervento all’Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, 5 luglio 1968; cfr. GIANCARLO BRUNO (a cura di), Per un nuovo ecumenismo : testi dell’Assemblea di Uppsala, Queriniana, Brescia 1970, p.257)

…tant’è che Serafino di Sarov (1754-1833), monaco e mistico russo, scriveva che:

Il vero fine della vita cristiana consiste nell’acquisire lo Spirito Santo.

(SERAFINO DI SAROV, dal dialogo sullo Spirito Santo tra Serafino e il suo discepolo Nikolai Aleksandrovich Motovilov)

sale

(Primavera 2021)

Fonti/approfondimenti
  • JEAN DANIELOU, Dio e noi, Rizzoli, Milano 2009
  • LUCAS FRANCISCO MATEO SECO, GIULIO MASPERO, Il mistero di Dio uno e trino : manuale di teologia trinitaria, EDUSC, Roma 2014
  • GIULIO MASPERO, Uno perché Trino, breve introduzione al trattato su Dio, Cantagalli, Siena 2011

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