1 • Premessa un po’ ovvia, ma non troppo
Prima di buttarmi a testa bassa nella risposta alla domanda su quando sono stati scritti i Vangeli, devo fare una piccola premessa.
Quando accade un evento particolare e sono presenti dei testimoni, se qualcuno mette subito per iscritto ciò che ha visto:
- scriverà una descrizione più attendibile di quel che è successo;
- se scriverà qualcosa di non preciso (o di non vero) ci saranno altri testimoni ancora vivi per smentire o correggere ciò che ha scritto.
E al contrario, se passa molto tempo prima che qualcuno metta tutto nero su bianco:
- chi scrive tenderà a ricordare molto peggio tutto ciò che è accaduto;
- più passa il tempo, meno testimoni saranno ancora vivi per confutare quanto scrive, se sbaglia (per errore o maliziosamente).
2 • Datazione dei Vangeli – Tiro alla fune
Alla luce della premessa che ho scritto sopra, avrete capito che la domanda sulla datazione dei Vangeli è molto importante, in quanto:
- Dimostrare che il Vangelo è stato scritto molti anni dopo gli avvenimenti significherebbe constatare che le testimonianze in esso contenute sono molto deboli (dunque non credibili), per varie ragioni: scrittura del testo solo dopo una iniziale tradizione orale, dimenticanze, passaparola sbagliati, assenza di testimoni che possano controbattere se nel testo è scritto qualcosa di falso, etc…
- Al contrario, provare che il Vangelo è stato scritto a ridosso degli avvenimenti, rende il testo più credibile, in quanto: il resoconto degli avvenimenti è stato subito messo per iscritto, probabilmente da testimoni oculari; non è stato fatto il gioco del “telefono senza fili”; è stato più difficile manipolare nel testo quanto è accaduto, poiché se fossero state scritte cose false, sarebbero stati ancora vivi molti altri testimoni, che avrebbero potuto dire: “Non è affatto andata così!”
Purtroppo, quando ho iniziato a pormi questa domanda, ho scoperto che sul problema della datazione dei Vangeli, hanno messo bocca molte (troppe?) persone…
2.1 • False testimonianze
Inoltre, molto spesso è accaduto che:
- persone non preparate sull’argomento, ma mediaticamente celebri…
e…
- persone culturalmente preparate (complici della loro aura sacra di “esperti nel campo”) ma ideologicamente schierate…
…sono state complici del diffondersi di affermazioni false riguardo a quando furono scritti i Vangeli.
2.2 • Quando sono stati scritti i Vangeli? Datazioni tardive
Mi sono imbattuto più di una volta in datazioni molto tardive per i Vangeli.
Datazioni che, ahimè, a volte mettevano in secondo piano la critica testuale, la filologia, i reperti archeologici e una serie di altre informazioni che dovrebbero essere tenute in considerazione per un’analisi scientifica del problema in questione.
Insomma, in questi casi l’intento “demitizzatore” è prevalso sull’onestà intellettuale.
Un esempio su tutti: secondo Ferdinand Christian Baur (teologo tedesco) e la scuola esegetica di Tubinga bisognerebbe collocare la datazione dei Vangeli Sinottici (Matteo, Marco e Luca) tra il 130 e il 150 e quella di Giovanni verso il 170.
3 • Quando sono stati scritti i Vangeli? Risposta
Insomma, veniamo al dunque. Stando alle ipotesi maggiormente accreditate nel mondo accademico, queste sono le date di redazione dei Vangeli:
- Marco: 65-70 (probabilmente a Roma)
- Matteo: 70-80 (ad Antiochia, in Siria)
- Luca: 80-90 (forse a Roma, ma non è sicuro)
- Giovanni: 90-100 (probabilmente ad Efeso)
(Se qualcuno fosse interessato ai vangeli apocrifi, su quelli ho scritto una paginetta ad hoc, perché meritavano qualche parola in più)
4 • Pulci nell’orecchio
Ok, in teoria qui sarebbe finito l’articolo, quindi chi è soddisfatto così, può andare a casa… («Nessun rimborso dopo i primi due minuti!», cit.)
Per chi lo desidera, invece, ho altre tre curiosità da condividere…
Oh, intendiamoci: ribadisco ancora una volta che questo è un blog “amatoriale”, scritto da qualcuno che queste cose le ha lette per interesse personale nei ritagli di tempo…
…e non ha dovuto cacare sangue sui libri di storia all’università, attendendo il suo turno alla gogna dell’esame orale.
Se qualcuno però avesse desiderio di approfondire, qui ci sono un po’ di nomi di critica e contro-critica che mi sono segnato cammin facendo: Vittorio Messori, Rudolf Bultman, Jean Carmignac, Xavier Léon-Dufour, Jean Guitton, François Varillon…
…nello specifico si tratta di:
- Una scoperta di natura filologica (scusate la parolaccia)
- Una scoperta di carattere archeologico
- Un’ultima scoperta fatta sui libri di scuola del liceo
(E’ inutile sottolineare, in ogni caso, che vale sempre quello che diceva Pascal… )
C’è abbastanza luce per chi vuol vedere, e abbastanza buio per chi non vuol vedere.
(BLAISE PASCAL, Pensieri)
4.1 • Lingua originale dei Vangeli (scoperta filologica)
Come tutti sanno, a noi i Vangeli sono pervenuti in greco.
Ricerche specialistiche degli ultimi decenni hanno però ipotizzato che i testi greci dei Vangeli che sono giunti a noi, potrebbero essere traduzioni di originali scritti in lingua semitica (si dibatte se la lingua originale dei Vangeli sia stato l’ebraico o l’aramaico).
A dirla tutta, in realtà, già san Girolamo (nel IV secolo) utilizzava l’ebraico antico per chiarire alcuni passaggi poco chiari del testo greco del Vangelo.
Dello stesso avviso erano Origene prima di lui (nel II secolo) e in seguito Erasmo da Rotterdam (che nel XVI secolo rintracciò alcuni semitismi nel testo dei Vangeli.
Alcuni studiosi oggi ipotizzano che gli evangelisti potrebbero addirittura aver preso appunti in aramaico, mentre Gesù parlava. Il che non sembra neanche troppo surreale, dato che molti Rabbi del tempo erano seguiti da una folta schiera di scribi.
E niente. Ero lì a ponderare su queste quattro informazioni in croce, quando all’improvviso…
Jean Carmignac
Jean Carmignac (1914-1986), si è svegliato una mattina (*) e:
(*) (In realtà penso sia stato invece un lavoro lungo e faticoso)
- Retro-traducendo dal greco all’ebraico tutti i Vangeli si è accorto del fatto che tutte le parti poetiche (il Benedictus, il Magnificat, il Padre Nostro, il Prologo di Giovanni, …) non rispettano nessuna delle leggi della poesia greca, ma sono costruiti secondo le leggi della poesia ebraica;
- Ha scoperto giochi di parole (intraducibili in greco), tipici della tradizione ebraica che usava procedere per assonanze, tipo:
- Quando in Matteo l’angelo dice a Maria: “Lo chiamerai Gesù perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati“, quel «perché» ha senso solo in ebraico, in quanto «yoshia’ (salverà) riprende la radice e l’assonanza di yeshua’ (Gesù)» (cit.)
- Quando si dice che “Dio può trasformare anche le pietre in figli di Abramo“, quest’immagine diventa chiara se si scopre che pietre in ebraico si dice ‘abanim e figli banim.
- …e così via, per 104 pagine di libro (alla fine della pagina ho messo il titolo in bibliografia), che cercano di dimostrare come tutte queste frasi oscure, anomalie e discrepanze in greco si chiariscono ritraducendo il testo in lingua semitica.
Se così fosse, se effettivamente i Vangeli fossero stati scritti in lingua semitica, e solo in un secondo momento in greco, la redazione di questi primi “appunti” sarebbe dovuta avvenire per forza di cose prima del 70 d.C…
…per il semplice motivo che Gerusalemme è stata distrutta dai Romani nel 70 d.C., e dopo quella data non avrebbe avuto molto senso scrivere il Vangelo in ebraico, e tradurlo solo in un secondo momento in greco.
•
(Fine prima parte)
Se ancora non ne hai avuto abbastanza, puoi leggere qui la seconda parte della risposta alla domanda su quando sono stati scritti i Vangeli.
sale
(Inverno 2016)
- JEAN CARMIGNAC, Nascita dei Vangeli sinottici, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1984
- ADRIANO VIRGILI, Sulle tracce del Nazareno: Introduzione al Gesù storico, Phronesis Editore, Palermo 2022
- PAOLO CURTAZ, Gesù zero. Per dissetare l'intelligenza, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2017